Ingenuità, stupore e scandalo

Posted by : | On : 22-11-2014 | Comments (0)
Ingenuo: privo di malizia e incapace di supporla anche negli altri; sciocco; privo di malizia, di furberia; privo di artifici, di ricercatezza. Chissà che cosa intendeva la persona che l’altro giorno mi ha detto che ormai solo gli ingenui si scandalizzano. Siccome la frase l’ho riferita a me stesso mi sono premurato di consultare il vocabolario e ne ho dedotto che la suddetta persona mi colloca nella categoria degli sciocchi. E devo dire di essere contento di farne parte. Se ingenuo significa essere ancora capace di stupirsi, di meravigliarsi del bene e del male, del bello e del brutto, se vuol dire non rimanere indifferenti e provare ancora qualche emozione, positiva o negativa, allora l’ingenuo è colui che ha mantenuto ancora un briciolo di coscienza, che ha conservato un’etica e riesce ancora a distinguere il bene dal male, meravigliandosi dolorosamente perché così tante persone fanno così tanto male. Come non meravigliarsi e non scandalizzarsi del vergognoso scaricabarile di tutti i politici di ogni ordine e grado davanti alle recenti alluvioni? Sembra che il nostro povero Paese sia stato governato negli ultimi decenni da marziani piovuti da un pianeta lontano e non da coloro che sono ancora saldamente al potere, alla faccia di tutte le presunte rottamazioni. Mantenere la capacità di stupirsi è indispensabile per vedere il bello e non darlo per scontato. Chi l’ha detto che Dio debba per forza farci dei regali? E allora perché non sappiamo gustare le cose...