Sinodo/4

Posted by : | On : 15-11-2014 | Comments (0)
Alcune considerazioni conclusive. Molti sostengono che in questo Sinodo sia stato importante il metodo, più ancora dei contenuti. Tutti hanno potuto parlare senza schemi precostituiti, tutto è stato reso noto, le diversità di opinione sono emerse chiaramente… Verrebbe da dire: era ora! Nella Chiesa le posizioni diverse costituiscono la base per un dibattito serio e autentico, alla fine del quale il Papa tirerà le somme e prenderà le decisioni, assumendosene tutta intera la responsabilità (ricordate Paolo VI con l’Humanae vitae?). La Chiesa non deve aver paura di far vedere che al suo interno vi sono sottolineature diverse, quasi che queste fossero opera del demonio. Quest’ultimo infatti ama piuttosto agire nel buio, nel silenzio ovattato, mascherato di condiscendenza, con il sorriso falso e untuoso del servilismo, e prospera dove mancano la luce e la trasparenza. E molti ritengono che l’esprimere posizioni critiche sia un venir meno all’obbedienza e alla compattezza di cui la Chiesa deve sempre essere immagine. Basterebbe leggere gli Atti degli Apostoli per rendersi conto di come il dibattito deve essere vivo e anche acceso se vuole condurre a conclusioni serie. Non è nascondendo il proprio pensiero o adeguandolo all’aria che tira in quel momento che si fa il bene della Chiesa. Anche perché spesso i pensieri nascosti ufficialmente continuano a girare sotto forma di pettegolezzo, di calunnia, come un fiume carsico, invisibile in superficie, ma che lavora, scava...