Linee guida/1

Posted by : | On : 05-04-2014 | Comments (0)
Sono state rese pubbliche le nuove “linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”, approvate dall’assemblea dei vescovi italiani e inviate per la definitiva approvazione alla Congregazione per la dottrina della fede. Dico “nuove” perché già lo scorso anno la Conferenza episcopale italiana aveva inviato in Vaticano le Linee guida, che erano state respinte al mittente perché ritenute insufficienti, soprattutto per quanto riguardava la responsabilità del Vescovo che viene a conoscenza di un reato di questo tipo (è necessario ricordare che il 3 maggio 2011 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato a tutte le conferenze episcopali del mondo una “lettera circolare per aiutare le conferenze episcopali nel preparare linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte dei chierici” nella quale ci sono passaggi di grande importanza. Per esempio: “tra le importanti responsabilità del Vescovo diocesano al fine di assicurare il bene comune dei fedeli e, specialmente, la protezione dei bambini e dei giovani, c’è il dovere di dare una risposta adeguata ai casi eventuali di abuso sessuale su minori commesso da chierici della sua diocesi. Tale risposta comporta l’istituzione di procedure adatte ad assistere le vittime di tali abusi, nonché la formazione della Comunità ecclesiale in vista della protezione dei minori. Detta risposta dovrà provvedere all’applicazione del diritto...

Ancora a proposito di laici

Posted by : | On : 29-03-2014 | Comments (0)
Qualche mese fa mi sono permesso di scrivere alcune considerazioni riguardo al laicato, considerazioni che derivavano dalla lettura di testi del Concilio Vaticano II e di libri in circolazione, ovviamente  con la limitata comprensione che un povero prete non teologo può avere di tutto ciò che legge, anche di Topolino. Sono sollecitato a tornare sul tema dalle parole di papa Francesco contenute nella “Evangelii gaudium”. In questi ultimi tempi sono stati citati abbondantemente i numeri 98, 99, 100 e 101 dell’Esortazione apostolica. Se si va avanti a leggere si rischia persino di arrivare al numero 102 e di farci sopra qualche riflessione. Dice il Papa: “I laici sono semplicemente l’immensa maggioranza del popolo di Dio. Al loro servizio c’è una minoranza: i ministri ordinati. E’ cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa. Disponiamo di un numeroso laicato, benchè non sufficiente, con un radicato senso comunitario ed una grande fedeltà all’impegno della carità, della catechesi, della celebrazione della fede. Ma la presa di coscienza di questa responsabilità laicale che nasce dal Battesimo e dalla Confermazione non si manifesta allo stesso modo da tutte le parti. In alcuni casi perché non si sono formati per assumere responsabilità importanti, in altri casi per non avere trovato spazio nelle loro Chiese particolari per potersi esprimere ed agire, a causa di un eccessivo clericalismo che li mantiene ai margini delle...

Immagine e realtà

Posted by : | On : 22-03-2014 | Comments (0)
Parto da quanto scritto settimana scorsa riguardo al Papa. La sua immagine pubblica, quella che ci viene continuamente proposta dai mass media, tende a certificare un uomo buono, aperto, accogliente in particolare verso i più deboli, capace di commuoversi, desideroso di “fare pulizia” all’interno della Chiesa e anche con una certa dose di decisionismo. Chissà come sarà il Papa in privato? Chissà se quello che appare di lui corrisponde alla realtà della sua persona? Che cosa potrebbero dire di lui coloro che lo conoscono nell’intimo, al di là del personaggio pubblico? Quali aspetti della sua personalità restano nascosti al grande pubblico? Potrebbero sembrare domande oziose e dalle risposte ovvie. Non c’è bisogno di dottorati in psicologia per sapere che ognuno di noi possiede una personalità complessa. Talmente complessa che, a volte, si arriva alla patologia. C’è un libro interessantissimo, che reputo indispensabile per la formazione di un esorcista, ma anche molto utile per chi svolge un ruolo educativo, soprattutto con i giovani. Ha come titolo “Personalità multiple. Uno studio sui disturbi dissociativi” e ne è autore uno psichiatra, il prof. Miti. In esso si affronta la difficile e misteriosa tematica delle diverse personalità che possono essere contemporaneamente presenti in una persona (da due a cento, secondo alcuni studiosi), raggruppandole in alcune grandi tipologie: il bambino, il protettore, il persecutore, le personalità del sesso opposto,...

Un anno da Papa

Posted by : | On : 15-03-2014 | Comments (0)
E’ inutile negarlo: abbiamo bisogno di un leader. Anzi, di più, abbiamo bisogno di miti, di figure che possano incarnare la nostra speranza in un futuro migliore, il nostro desiderio di bellezza, che possano infiammare il nostro cuore per farlo ancora sognare, nonostante le tante disillusioni. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia comprendere e toccare con mano che realizzare l’ideale è ancora possibile, che nella vita non ci sono solo opportunismi e opportunisti, che l’onestà, la lealtà, la coerenza tra cose dette e fatte  sono ancora valori. Perché la tentazione è, invece, quella di credere che siano reperti archeologici da rinchiudere in qualche museo. Abbiamo bisogno di fiducia. Fiducia nell’uomo e nelle sue possibilità e capacità. E, da credenti, anche di fiducia in Dio, che troppo spesso rischiamo di lasciare ai margini dei nostri interessi e dei nostri pensieri, programmando tutto come se Lui non ci fosse. Questo leader, questo mito, l’abbiamo trovato in papa Francesco. Certo, quello che cogliamo noi è poco e può anche essere soggetto a molteplici interpretazioni. L’esperienza e la saggezza insegnano che la persona resta un mistero persino a sé stessa, figurarsi agli altri. A noi che lo vediamo in televisione, che seguiamo i suoi interventi, che ci nutriamo con il suo magistero senza troppe dietrologie e fermandosi a quello che si vede e si legge,  papa Francesco offre senza dubbio un esempio. Ci troviamo di fronte ad un uomo schietto e senza...

Clero criminale

Posted by : | On : 08-03-2014 | Comments (0)
L’estate scorsa mi sono dilettato (si fa per dire!) con una lettura molto interessante: “Clero criminale. L’onore della Chiesa e i delitti degli ecclesiastici nell’Italia della Controriforma” è un saggio rigoroso, che vede come autori Michele Mancino e Giovanni Romeo, docenti di Storia moderna all’Università Federico II di Napoli. I due studiosi hanno analizzato gli “archivi criminali” di numerose Diocesi italiane (Venezia, Napoli, Bitonto, Brescia, Firenze, Genova, Ischia, Milano, Pistoia, Pisa, Pozzuoli, Torino, Trento, Udine, Vallo della Lucania) riguardanti il periodo successivo al Concilio di Trento fino alla metà del ‘600. Inoltre hanno consultato gli archivi di Stato di Firenze, Napoli e Roma, l’Archivio Segreto Vaticano e l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ce n’è abbastanza, credo, per ritenere di essere di fronte ad un’opera storica di un certo livello, edita da Laterza. Lo spaccato che emerge è leggermente sconsolante. Nel XVI e XVII secolo i preti ne combinavano di tutti i colori, in ogni parte d’Italia. Commerci illeciti, truffe, stupri, concubinato, violenze sessuali su bambini/e, omicidi, eresie. Ma la cosa più strana è che quasi tutti riuscivano a farla franca o a ricevere pene irrisorie, tranne che per il reato di eresia. Sulla fedeltà dottrinale ai dogmi le autorità ecclesiastiche non transigevano, sul resto chiudevano un occhio e, spesso, tutti e due. Ci si chiede come mai, in un’epoca nota per l’intransigenza...

Parrocchia: benedizioni e dibattiti

Posted by : | On : 02-03-2014 | Comments (0)
Una volta si chiamavano “benedizioni delle case”, poi si è passati a “benedizione delle famiglie” e con questa dicitura si tende a proseguire ancora oggi. Una tendenza che mi sembra ormai fuori luogo, pensando anche solo alla realtà della nostra Parrocchia. Se dovessi benedire solo le famiglie incontrerei sì e no la metà dei parrocchiani. Già, perché ci sono le persone che vivono sole, che non hanno mai avuto o non hanno più una persona accanto. Ci sono quelle che la dottrina cattolica non definisce “famiglie”, preferendo il termine “coppie di fatto”: dovrei evitare di suonare il loro campanello? Dovrei dire che la benedizione di Dio è per alcuni e non per altri? E’ solo per i bambini delle coppie regolari e non per quelli delle coppie irregolari? E poi ci sono tutti coloro che nel territorio della Parrocchia lavorano: negozi, uffici, studi professionali, officine vedono la presenza di decine di persone ben contente di ricevere la benedizione, ma propriamente non qualificabili come “famiglie”. Che dire, infine, degli animali? Ebbene sì. Nella mia ormai lunga vita sacerdotale mi è capitato spesso di benedire cani, gatti, conigli e anche qualcosa di più impegnativo tipo mucche, cavalli, pecore, capre e persino iguane. Animali che per qualcuno costituiscono l’unica compagnia e per altri sono fonte di sostentamento, ma che non rientrano nella nozione comune di “famiglia”. Quest’anno, dunque, sono in difficoltà a trovare il complemento di specificazione...