La notizia ha dell’incredibile: qualche giorno fa è stato arrestato padre Renato Salvatore, superiore generale dei Camilliani. La sensazionalità non sta, ovviamente, nell’arresto di un prete (fatto purtroppo non fuori dal comune), ma nella motivazione: sequestro di persona! Sembra, infatti, che il nostro abbia fatto sequestrare con la complicità di due Guardie di Finanza e di un faccendiere, due suoi confratelli per impedire che votassero a favore del suo concorrente nell’elezione del Superiore generale della Congregazione. Nutro qualche dubbio sulla motivazione finale (i Camilliani gestiscono tanti ospedali con un giro notevole di soldi), ma comunque mi sono venuti in mente i tanti interventi del Papa, soprattutto durante le Messe a Santa Marta, riguardanti la piaga del carrierismo all’interno della Chiesa. E con la parola “Chiesa” intendo proprio tutte le componenti del Popolo di Dio e non solo la gerarchia ecclesiastica. Certo, tra noi preti ci sono veri e propri professionisti di questa specialità. Pochi comunque, ma significativi. La cosa peggiore, però, non è costituita dai singoli, ma da una certa mentalità, che fa pensare che un Vicario generale non possa tornare a fare il Parroco, anche se è giovane, e debba automaticamente diventare Vescovo, anche se non ha dato prova di grandi capacità di “governo”. Così come è difficile pensare che il Parroco di una Parrocchia “importante” venga trasferito in una meno importante, anche se ha svolto molto...
Solo adesso, a bocce ferme, dieci giorni dopo Halloween, trovo il coraggio di confessare un peccato terribile, una di quelle cose che, a lungo andare, ha minato la credibilità della Chiesa e le basi stesse della fede: ebbene sì, tanti anni fa ho permesso che i giovani organizzassero una festa di Halloween in oratorio. Non ricordo più l’anno preciso (1992 o 1993 o 1994) e forse spinto dall’ignoranza o dall’entusiasmo giovanile, spero non da un inconscio bisogno di portare i giovani di Sondrio sulle vie del neopaganesimo, ho acconsentito alla loro richiesta di mettere in piedi questa festa. Che, a dirla tutta, non ha riscosso un grande successo di partecipazione e non è stata un granché nemmeno nella realizzazione e per questo non è stata più riproposta negli anni successivi. Meno male, dico adesso che ho scoperto che questa “festa” è la causa principale dei mali che affliggono la Chiesa e che porta milioni di giovani, ragazzi e bambini alla superstizione, con la (inconsapevole?) complicità di frotte di maestre aderenti in realtà alla Wicca. Stavo già pensando, infatti, che il crollo della fiducia degli italiani nella Chiesa cattolica (i dati ufficiali parlano dell’89% degli italiani che nel 1998 riponevano la propria fiducia nella Chiesa, percentuale scesa al 56,9% nel 2011 e al 36,8% nel 2012: un crollo verticale!) fosse dovuto alle coperture e ai silenzi delle gerarchie ecclesiastiche in tema di pedofilia, agli scandali finanziari (dello IOR, ma anche...
Due milioni di euro. Sarà il costo di un asilo nuovo o la spesa per la ristrutturazione di una scuola che cadeva a pezzi o per la messa in sicurezza dell’alveo di un torrente. O sarà il preventivo di spesa che un Comune ha presentato allo Stato per far fronte alle opere sociali a sostegno di chi ha perso il lavoro e che lo Stato si è affrettato ad approvare, mettendo subito a disposizione la somma richiesta… Niente di tutto questo. Due milioni di euro è il costo di un casco! Avete capito bene: di un casco! Nella fattispecie del casco in dotazione ai piloti del caccia F35; il casco in questione è in realtà un computer molto sofisticato e sulla visiera appaiono tutti i dati e le indicazioni per pilotare l’aereo. Peccato che in caso di vibrazione dell’aereo anche il casco inizia a vibrare, rendendo impossibile al pilota la lettura dei dati sulla visiera. Una persona normale si chiederebbe, a questo punto, quanto costa tutto l’aereo e chi ha fatto un acquisto così azzeccato. La risposta alla prima domanda è: circa 115 (centoquindici) milioni di euro che, moltiplicato per 90, fa 10 miliardi e 350 milioni di euro. La risposta alla seconda domanda è: il governo D’Alema, che ha stipulato il contratto, il governo Berlusconi che l’ha ratificato e il successivo governo Prodi che l’ha perfezionato (!). Ci sono proprio tutti! No, a dire il vero manca il recente governo Monti, che non ha avuto il coraggio di annullare tutto (per le spaventose penali da pagare e poi...
A partire da sabato 9 novembre non sarà più celebrata la S. Messa mattutina delle ore 9.00.
Al sabato, pertanto, sarà celebrata la sola S. Messa prefestiva delle ore 18.00.
Il Papa non si stanca mai di ricordarci che la Chiesa è missionaria, che deve andare nelle “periferie”; il nostro Vescovo ci propone un piano pastorale molto bello, incentrato sulla missione; la giornata missionaria mondiale ci provoca a riflettere su questo tema. Quante volte ho sentito, in tante riunioni, discutere sulla “missione” e quante volte ne ho parlato, soprattutto nella prospettiva di una strategia efficace di evangelizzazione nelle nostre Parrocchie. Forse sarò un po’ semplicista, ma a me sembra che un parroco abbia a disposizione uno strumento antico e fenomenale per fare una prima evangelizzazione: la benedizione annuale delle famiglie. Che, detta così, è riduttiva. Infatti da 25 anni a questa parte non benedico solo le famiglie, ma anche le persone che vivono sole. E poi tanti luoghi, frequentati dalle persone più svariate: fabbriche, negozi, uffici, bar e ristoranti (e in qualche caso, su richiesta degli impiegati, anche uffici pubblici).
Posso davvero dire che ogni anno, per cinque settimane e anche più, mi sento autenticamente missionario: incontro persone di religioni diverse, agnostici e atei. E pochissimi non accettano almeno un breve colloquio cordiale e spesso profondo. Mi vien da pensare che, in fondo, la stessa presenza di un prete, accompagnato dai chierichetti e dalle ministranti, che suona alla porta è già missione, è già possibilità di incontro con la Chiesa ministeriale, fatta di preti e di laici, di adulti e di bambini, di maschi...
Su “il Settimanale” della Diocesi del 5 ottobre l’intera pagina 8 era dedicata ai laici, con notevoli spunti di riflessione e con il suggerimento di leggere il libro di Fulvio De Giorgi “Il brutto anatroccolo. Il laicato cattolico italiano”. Ahimè, i laici! Sembra che il loro ruolo e la loro stessa esistenza sia una novità, molto problematica, venuta alla luce solo “grazie” alla mancanza di preti. Già, perché in una Chiesa clericale la mancanza di preti è un dramma: si blocca tutto, non solo i Sacramenti, persino le fotocopie!
Qualche Vescovo, preso dal panico, ha iniziato ad importare preti da tutta Italia e da tutto il mondo, pur di averne uno in ogni Comunità. La stessa tecnica viene usata per mantenere in vita alcuni Seminari, che sembrano sempre di più una succursale della Legione Straniera e, proprio come nella suddetta Legione, non si guarda troppo per il sottile: vengono presi tutti, anche chi ha già alle spalle esperienze in diversi Seminari, da cui è stato “dimesso”. Sia ben chiaro che non mi fanno problema i preti “stranieri” (nella Chiesa cattolica nessuno è straniero!), ma la mentalità profondamente clericale che sta sotto questo tipo di soluzione di un oggettivo problema: invece di vedere la scarsità di clero come un’opportunità volta a valorizzare finalmente la grande ricchezza del laicato ci si ripiega ancora su sé stessi, diffidando di un elemento che, forse, si coglie non sempre prono davanti ai voleri superiori. E qui...