Critiche

Posted by : | On : 10-01-2015 | Comments (0)
E’ ancora possibile criticare all’interno della Chiesa? La domanda mi è venuta leggendo la piccata risposta del direttore Marco Tarquinio su “Avvenire” del 2 gennaio 2015 ad alcune lettere che commentavano l’articolo di Vittorio Messori (apparso il 24 dicembre sul “Corriere della sera”), nel quale si prendevano le distanze da alcune iniziative e da alcuni atteggiamenti di papa Francesco. Non entro nel merito delle questioni sollevate da Messori aspramente confutato da Tarquinio, mi soffermo solo su alcune espressioni usate dal direttore del quotidiano cattolico: “una mossa congegnata per fare rumore con la pretesa di “segnare” il Natale ormai alle porte”; “una sorta di requisitoria tesa a chiudere nel recinto dell’autodifesa la Chiesa, che il Papa vuole in uscita”; “far rumore disegnando un’amara caricatura del Papa”; “non c’è dubbio che l’articolo di Messori sia un mezzo per eccitare divisioni”; quest’ultima affermazione mi sembra inquietante, perché presuppone che quando non si è d’accordo si debba comunque star zitti, per non fomentare divisioni e pericolose lacerazioni nella tunica di Gesù. Cose già personalmente sentite dalle nostre parti qualche tempo fa. Cose che continuano a indignarmi e a darmi la brutta sensazione che da parte di tanti ci sia ancora l’idea che dire la propria opinione a voce alta sia un reato di lesa maestà nei confronti del manovratore di turno. E’ possibile ancora criticare un papa, un vescovo,...