Guerra e pace

Posted by : | On : 02-08-2014 | Comments (0)
Dopo le forti ed accorate parole del Papa, ci vengono spontanee tante riflessioni e tante domande, a partire dai fatti che si stanno svolgendo in Israele e nella striscia di Gaza. E le riflessioni sono un po’ amare: l’uomo sembra avere un bisogno genetico della guerra. Non parlo solo della guerra tra Stati, tra eserciti. Certo, già questa è esecrabile, con il suo carico di lutti, di miserie, con la morte di tanti innocenti (ma adesso li chiamano “danni collaterali” e quindi possiamo stare più tranquilli!). Tuttavia tanti di quelli che condannano, a seconda della preferenza ideologica, gli uni o gli altri, oppure coloro che condannano la guerra in sé e per sé perché non provano a fare un esame di coscienza per vedere se la loro vita è così libera dalla violenza, dal rancore, dai dissidi e dalle discordie? È molto più facile sventolare una bandiera della pace che andare a far pace con il tuo vicino di casa o con il tuo compagno di scuola, verso i quali hai qualcosa da ridire o qualche rivendicazione da fare. Si può forse negare che i nostri condominii, i nostri quartieri, i luoghi di lavoro sono spesso campi di battaglia, dove nascono e si coltivano rancori profondi? E questo non capita anche nella Chiesa, nelle nostre parrocchie, nelle nostre diocesi? Forse ci aiuterebbe il pensare alla sofferenza, soprattutto alla sofferenza dei deboli, degli indifesi. Perché, alla fine, è verissimo quel proverbio africano: “quando due elefanti litigano è l’erba che rimane...