Buon Natale!

Di : | Il : 21-12-2013

A Natale si diventa più buoni. Da piccoli perché si aspettano i doni portati da Gesù Bambino e da grandi perché si avverte comunque un’atmosfera particolare, un qualcosa che spinge a riflettere, a pensare, a “com-patire”. Sarà forse che abbiamo nella mente il canto “Tu scendi dalle stelle”, con quelle descrizioni così realistiche ed emotive del freddo, della povertà, sarà che la condivisione dei doni è qualcosa che abbiamo profondamente radicato nel nostro essere e siamo contenti quando possiamo far contento qualcuno…In ogni caso Natale è sempre una festa particolare. Certo, quest’anno ci sono tanti motivi per preoccuparsi e per tanti il Natale non sarà lo stesso degli anni passati. Eppure anche queste persone sentono (specialmente quando in famiglia ci sono i bambini) il “dovere” di fingere, di far finta, almeno il giorno di Natale, che non ci siano problemi, che si può essere allegri lo stesso (esternamente, perché dentro il cuore sanguina al pensiero del futuro per quei bambini), dicendo magari che Gesù Bambino non è riuscito a portare proprio tutto quello che era stato richiesto, ma qualcosina comunque ha portato.

Che cosa possiamo chiedere, anche noi adulti, come regalo di Natale? Forse la capacità di commuoverci, forse la capacità di vedere il bene e di praticarlo e di vedere il male e fuggirlo con orrore, forse la capacità di vedere l’opera di Dio nella nostra vita e di sentirlo accanto a noi sempre, soprattutto nei momenti più bui. D’altronde è proprio questo il “segreto” del nostro Dio: una tale condivisione di ciò che è umano da diventare uno di noi. E non presentandosi già adulto, forte e potente, ma Bambino, piccolo e indifeso, bisognoso (Lui, l’Onnipotente!) di essere protetto e portato in salvo da un semplice uomo chiamato Giuseppe e, prima ancora, di essere accolto nel grembo da una povera ragazza di nome Maria. Ecco allora la radice, l’origine di quello che deve essere il nostro più vero Natale: accogliamo perché Dio ci ha accolto e si è fatto accogliere, regaliamo qualcosa, anche solo un sorriso, perché Lui ci ha regalato sé stesso e ha accettato i nostri regali. Così potrà essere, comunque, un Natale sereno.

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