Quale morte?

Posted by : | On : 13-09-2014 | Comments (0)
L’uccisione efferata delle tre suore saveriane in Burundi ci spinge a riflettere sul senso della vita e su quel compimento della vita che è la morte. Una prima domanda: quali sono gli ideali a cui ispiriamo la nostra vita? Per capirlo non possiamo fermarci alle belle parole: “agere sequitur esse”, dicevano i Latini. L’agire segue l’essere e allora se vogliamo capire veramente chi siamo dobbiamo guardare ai nostri comportamenti. Certo, si può sempre fingere, ma non si riesce a farlo per tutta una vita. Se i nostri ideali sono alti riusciremo, pur nella debolezza tipicamente umana, a realizzarli almeno in parte e riusciremo a dare un’impronta di bene al mondo. E non è nemmeno strettamente necessario essere cristiani per avere grandi ideali e far del bene. Quante persone, magari anche non credenti, possono darci dei punti quando si tratta di generosità, di solidarietà, di faticoso impegno per gli altri. Impostare la propria vita spendendosi per Dio e per gli altri era quello che hanno fatto le tre suore uccise. E qui mi viene in mente la seconda domanda: a quale morte aspiriamo come degno coronamento della nostra vita? Tempo fa ho letto un romanzo che parlava di una clinica svizzera dove alle varie persone veniva organizzata la morte che preferivano e così c’era chi decideva di morire come un imperatore romano, chi in mezzo ad un’aiuola fiorita… E noi? Quale morte sogniamo? Oppure questo aspetto, anche solo per scaramanzia, non lo prendiamo in considerazione?...