Cinquanta

Posted by : | On : 25-08-2013 | Comments (0)
Chissà perché, ma le cifre tonde fanno un po’ impressione. E così compiere cinquant’anni è diverso dal compierne quarantanove. Anche se qualcuno sostiene che si sia arrivati “nel mezzo del cammin di nostra vita” io credo che si possa parlare di due terzi, più che di metà. Pensieri assurdi anche questi, perché in ogni momento, anche adesso, si può essere chiamati a rendere conto del bene e del male compiuti in questa vita. Fare bilanci onesti e veritieri non è mai facile, però è molto utile. Guardare in faccia il tempo che passa, veloce ed inesorabile, scoprendo i segni che lascia nel nostro corpo e nella nostra mente è il rimedio più efficace contro l’orgoglio e l’egoismo. Certo, in una persona narcisista il verificare questi segni può essere sconvolgente. Se poi il narcisismo nascondeva, come spesso capita, una insicurezza di fondo, una scarsa accoglienza di sé e una disistima così accentuata da apparire eccessiva autostima, allora lo scorrere del tempo diventa una realtà da combattere con tutte le forze (sempre più residue!). Si arriva così ai vari “rifacimenti” di quelle parti del corpo più soggette a decadenza visibile, a cure con sostanze che sostengano la memoria, a qualche “aiutino” che possa far sentire ancora “maschi”… Come sarebbe bello e pacificante accogliere ogni età per quello che è e per quello che può dare. D’altronde essere in pace con sé stessi, in equilibrata armonia con gli altri e con il creato intero è...

Guerre civili

Posted by : | On : 17-08-2013 | Comments (0)
Mario e Silla, Cesare e Pompeo, Antonio e Ottaviano, e poi su su, fino ai Guelfi e ai Ghibellini e ai Nordisti e Sudisti americani e poi ancora, almeno secondo gran parte della storiografia contemporanea, ai Fascisti e ai Partigiani di casa nostra. A questi personaggi e a queste tragiche vicende mi ha fatto pensare il termine “guerra civile” recentemente evocato da un illuminato e sicuramente ispirato statista poeta (o poeta statista) le cui scelte nella vita politica fanno pensare più ad un novello Bombacci che ad un Havel di cecoslovacca memoria. E riflettendo sul passato non ho potuto far altro che constatare i grandi interessi (insieme a qualche ideale) che hanno scatenato queste lotte fratricide: questioni politiche, economiche, sociali di grande spessore. Chissà se rientra tra questi il motivo della prossima guerra civile che, mi par di capire, dovrebbe prendere le mosse dall’esclusione del senatore Berlusconi dalla vita politica, dopo la condanna definitiva per frode fiscale. Ohibò! Mi immagino già legioni di “forzisti” e di “forziste” siliconati e armati di tutto punto che calano sulle prefetture di tutta Italia per occuparle, mentre, approfittando della confusione, milioni di fucilieri padani corrono a presidiare il Po e caricano tutti i “negher” su vagoni piombati diretti fuori dai sacri confini della Macroregione. Scenario apocalittico! Anche perché dall’altra parte si schiererebbero subito i paladini della giustizia, quei “rossi” ormai...

Democrazia

Posted by : | On : 09-08-2013 | Comments (0)
In questo periodo uno dei termini più inflazionati del nostro vocabolario è certamente “democrazia”. Credo che possa rivaleggiare con il termine “amore” della nostra dorata epoca adolescenziale. E, come “amore”, anche “democrazia” ha tanti significati quante son le persone che pronunciano la parola. Forse varrebbe la pena, tanto per rinfrescarsi la memoria e cogliere la distanza tra alcune idee attuali e quelle classiche, vedere che cosa intendessero per “democrazia” Solone, Clistene, Efialte, Pericle, Demostene, cioè coloro che in un paio di secoli l’hanno realizzata e perfezionata nell’antica Atene. La cosa però sarebbe troppo lunga e penso di poco interesse in questa sede, dove mi limito ad alcuni pensieri che da un po’ di tempo mi frullano per la testa. Il primo pensiero (che mi fa arrabbiare anche un po’) è che non viviamo in una democrazia, ma in una partitocrazia. A livello nazionale, infatti, il popolo ufficialmente e teoricamente sovrano in realtà può solo dare il proprio voto ad un partito, il quale sceglie chi mandare in Parlamento. E questo grazie ad una legge elettorale dal punto di vista democratico demenziale, che tutti a parole vogliono cambiare e che tutti, nei fatti, vogliono mantenere, beatamente uniti tra destra e sinistra, tra progressisti e conservatori, tra falchi e colombe. E, in fondo, mettiamoci nei panni di un povero segretario (o capo) di un partito: si farà un po’ di fatica prima, quando si tratta di metter giù...

Campi estivi o vacanze?

Posted by : | On : 23-07-2013 | Comments (0)
“Buone vacanze”, “Finite le vacanze?”, “Andate bene, le vacanze?”. Queste sono le frasi più ricorrenti che mi sento dire prima e dopo i campi estivi per i ragazzi della Parrocchia. Dando per scontata la buona fede di chi le pronuncia e sforzandomi di vedervi un interessamento gentile, non posso fare a meno di pensare alla percezione che si ha, all’interno di una Comunità parrocchiale, della proposta dei campi estivi. E, senza metterla giù troppo dura, di quale percezione si abbia del prete. Cominciamo da qui. Ho l’impressione che molti vedano nel prete un organizzatore di “eventi”, una specie di animatore sociale che impegna la sua vita in iniziative volte a favorire lo svago e il relax dei parrocchiani di qualunque età. Ecco dunque che pellegrinaggi, campi estivi, Grest vengono visti come attività di ricreazione, di divertimento, di vacanza, appunto. Certo, devo ammettere che qualche prete può suscitare l’impressione di essere una succursale di un’agenzia di viaggi, ma io continuo a ritenere giustissime le parole di Papa Francesco quando ha invitato a non pensare alla Chiesa come ad una grande ONLUS, un’agenzia erogatrice di servizi sociali in nome di un vago filantropismo. Continuo a ritenere di essere diventato prete non per organizzare vacanze, ma per offrire ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani momenti di formazione umana e cristiana di alto livello. Per questo mi piace che al campo estivo siano presenti gli educatori dei ragazzi, cioè...

Omosessualità: dimenticanze, distrazioni… o altro?

Posted by : | On : 13-07-2013 | Comments (0)
Sono terminati da poco, in varie città d’Italia e del mondo, i cosiddetti “gay pride”, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, la Comunione anglicana ha recentemente vissuto momenti molto difficili per la discussione riguardante la possibilità di diventare vescovi a persone omosessuali conviventi: insomma, si parla molto di questo tema, anche nella Chiesa Cattolica. Mi è venuto in mente, infatti, un articolo del nostro Settimanale diocesano, risalente ormai all’11 maggio scorso, articolo nel quale il Direttore indirizzava una sorta di lettera ad un letterario “amico gay”. Ad un certo punto si diceva, in un crescendo di comprensione e di com-passione: “C’è una secolare, odiosa discriminazione a cui bisogna mettere fine… Quel triangolo rosa, che ti contrassegnava nei lager nazisti, lo portiamo tatuato nella nostra cattiva coscienza. E’ ora di dire basta. E’ ingiusto che una persona, a causa di questa sua tendenza, sia penalizzata nel suo percorso professionale o emarginata tra i fumi dello spogliatoio di una squadra di calcio o sfavorita nelle graduatorie delle accademie militari”. Tutte cose vere ed esecrabili, ma, per onestà e coerenza, mi sarei aspettato anche qualcosa del tipo: “è ingiusto che una persona, per questa sua tendenza, sia espulsa dai Seminari e non possa ricevere il Sacramento dell’Ordine”. Già, perché forse non tutti sanno che il 4 novembre 2005 la Congregazione...

Parrocchie

Posted by : | On : 06-07-2013 | Comments (0)
Spesso si sentono voci di critica sull’operato delle Parrocchie e qualcuno tende anche a contrapporre la Chiesa vecchia e stantia delle Comunità raccolte attorno ad un Parroco con quella vivace, giovanile ed evangelizzatrice dei movimenti, dei gruppi e delle associazioni. Devo dire che a me piace la Parrocchia perché è la traduzione attuale del “pose la tenda in mezzo a noi” di evangelica memoria. La Parrocchia è il segno della presenza di Dio in mezzo alle case, ai negozi, alle fabbriche. Penso alla benedizione annuale delle famiglie, strumento insostituibile dell’incontro con tutti coloro che abitano e lavorano in quella porzione di territorio (forse con troppa leggerezza qualche Parroco la trascura, sostituendola con una benedizione di “quartiere” o addirittura con la distribuzione di un “Kit fai da te”): è veramente una Chiesa di “prossimità”, una Chiesa che si fa vicina, che va a cercare e non si limita ad aspettare dentro un edificio. Ci lamentiamo perché le persone adulte non partecipano alla catechesi, ma noi preti siamo capaci di sfruttare i momenti di catechesi spicciola che la nostra presenza sul territorio ci mette a disposizione? La Parrocchia è bella perché è frequentata da tutti e non solo dai “migliori”. Mi piace tantissimo la Messa parrocchiale, perché sono presenti i neonati e i novantenni, quelli che cantano e quelli che non cantano, quelli che ascoltano la predica e quelli che dormono… E’ l’umanità con tutte le sue...