Presepe

Posted by : | On : 27-12-2014 | Comments (0)
Anche il povero presepe sta diventando un caso politico. E comunque non da oggi. Ricordo che tanti anni fa in quel di Sondrio ci fu la sollevazione delle insegnanti perché in una scuola elementare il direttore didattico, lungimirante laicista aperto a tutte le culture tranne che a quella cattolica, aveva proibito di allestire il presepe per rispetto a due alunni Testimoni di Geova. Alla fine il presepe fu realizzato. Ma non voglio fermarmi su questi episodi e sulle loro stolte strumentalizzazioni. Voglio invece parlare del presepe come fonte di riflessione e di esame di coscienza. Mi riferisco al presepe tradizionale, quello con i personaggi che da una vita sono sempre quelli e che fin da bambini prepariamo con cura e attenzione nelle nostre case. In fondo, ogni personaggio rappresenta una tipologia umana e può rappresentare anche noi o un pezzo di noi. Ci possiamo ritrovare, quindi, nei diversi venditori, che continuano le loro attività indifferenti alla nascita di Gesù. O forse non proprio indifferenti, perché, si sa, se gira gente girano anche soldi. Il proprio interesse, il dio denaro raffigurato nel presepe. La chiusura del cuore davanti a Gesù perché l’unica cosa che conta è la materialità del vivere, ridurre l’evento che ha cambiato il mondo a fonte di guadagno, magari anche disonesto, o a fonte di stress, perché bisogna per forza affannarsi, spinti dalla propaganda televisiva, a fare gli “ultimi acquisti”. E poi c’è il personaggio mitico del “dormiglione”....