Corruzione e affini

Posted by : | On : 06-12-2014 | Comments (0)
Siamo alla 69^ posizione in classifica. La classifica è quella che ogni anno viene pubblicata dall’organismo internazionale “Transparency International” e riguarda la corruzione percepita in 175 Paesi del mondo. Quest’anno siamo il fanalino di coda della UE, avendo raggiunto a pari merito la Bulgaria e la Grecia. Siamo messi peggio rispetto, per esempio, a Sudafrica, Arabia Saudita, Kuwait e Turchia. E tutto questo pochi giorni prima che scoppiasse il caso del malaffare a Roma. Viene una grande tristezza a pensare a tutti gli italiani onesti, che sgobbano per mandare avanti le proprie famiglie e il Paese, pagando regolarmente le tasse e, purtroppo, senza aver voce in capitolo su nulla. Ma siamo proprio così sicuri che la corruzione sia affare di pochi, che sia solo questione di mazzette, che sia ritenuta un cancro? Un episodio personale. Qualche anno fa, parroco a Rovellasca, ricevo la telefonata di un prete da non so più dove. Mi chiedeva di parlare con i vigili del paese perché era stato da loro multato per eccesso di velocità e voleva che io gli facessi togliere la multa in nome di una presunta “fraternità” sacerdotale. Già la presunzione di far parte di una casta che rivendica un qualche diritto naturale ai privilegi, dando per presupposto che i vigili debbano inchinarsi al verbo supremo proferito dal parroco, mi lasciò (e mi lascia ancora, quando mi imbatto in personaggi che hanno questa convinzione) molto perplesso. Quando poi alla mia esplicita richiesta...