Campi estivi o vacanze?

Posted by : | On : 23-07-2013 | Comments (0)
“Buone vacanze”, “Finite le vacanze?”, “Andate bene, le vacanze?”. Queste sono le frasi più ricorrenti che mi sento dire prima e dopo i campi estivi per i ragazzi della Parrocchia. Dando per scontata la buona fede di chi le pronuncia e sforzandomi di vedervi un interessamento gentile, non posso fare a meno di pensare alla percezione che si ha, all’interno di una Comunità parrocchiale, della proposta dei campi estivi. E, senza metterla giù troppo dura, di quale percezione si abbia del prete. Cominciamo da qui. Ho l’impressione che molti vedano nel prete un organizzatore di “eventi”, una specie di animatore sociale che impegna la sua vita in iniziative volte a favorire lo svago e il relax dei parrocchiani di qualunque età. Ecco dunque che pellegrinaggi, campi estivi, Grest vengono visti come attività di ricreazione, di divertimento, di vacanza, appunto. Certo, devo ammettere che qualche prete può suscitare l’impressione di essere una succursale di un’agenzia di viaggi, ma io continuo a ritenere giustissime le parole di Papa Francesco quando ha invitato a non pensare alla Chiesa come ad una grande ONLUS, un’agenzia erogatrice di servizi sociali in nome di un vago filantropismo. Continuo a ritenere di essere diventato prete non per organizzare vacanze, ma per offrire ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani momenti di formazione umana e cristiana di alto livello. Per questo mi piace che al campo estivo siano presenti gli educatori dei ragazzi, cioè...